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Vermi intestinali

I vermi intestinali rappresentano un problema ampiamente sottovalutato e sottodimensionato dalla medicina “ufficiale” odierna e per il quale mancano strumenti diagnostici adeguati. Eppure, recenti statistiche riportano cifre consistenti sulla diffusione dell’infestazione da vermi nel mondo occidentale, favorita dall’alimentazione, che diviene sempre più “povera” ed inquinata, dall’immigrazione crescente, dai traffici commerciali, dalla diffusione dei cibi esotici e crudi e da uno stile di vita che favorisce i viaggi intercontinentali, i contatti interumani e la libertà sessuale. Secondo il Dr. Louis Parrish, specialista in parassiti a New York, le stime sono che, nel 2025, 8,3 miliardi di persone sulla terra saranno infestate da parassiti.
I sintomi possono essere molto vari e perciò difficilmente riconducibili a infestazione da vermi: costipazione, gas e gonfiore, sindrome dell’intestino irritabile, dolori ai muscoli ed alle articolazioni, anemia, allergie, affezioni della pelle, granulomi, nervosismo, disturbi del sonno, bruxismo, fatica cronica, disfunzione immunitaria. Altri sintomi di infestazione possono essere: aumento di peso, fame eccessiva, sensibilità a particolari alimenti e a situazioni ambientali, perdita di peso, alitosi, asma, diabete, epilessia, acne, mal di testa, prurito in particolari zone del corpo (orecchie, naso, ano, vulva), vuoti di memoria, riflessi lenti, ittero, bruciore di stomaco, disfunzione erettile, problemi legati al ciclo mestruale.
L’infestazione dell’organismo umano avviene generalmente attraverso la trasmissione delle uova per ingestione; ciò è possibile anche per contatto, penetrazione transcutanea e inalazione di polveri contenenti la forma secca del parassita. I vermi sono estremamente proliferi e depongono fino a un milione di uova al giorno, disseminandole nell’ambiente. Il nostro organismo, se dotato di un sistema immunitario sano ed efficiente, è in grado di difendersi efficacemente dal loro attacco. Tuttavia le condizioni di debolezza del sistema immunitario sono molto frequenti e causate principalmente da: errate abitudini alimentari, presenza negli alimenti, nell’acqua e nell’aria di veleni sotto forma di additivi alimentari e di metalli, fumo, uso indiscriminato di farmaci (soprattutto antibiotici), stress, etc.

Ossiuri

Tra i molti organismi che possono parassitare l’uomo, quella degli ossiuri è la specie più frequentemente responsabile di infestazione da vermi nel mondo occidentale. Si stima che siano riscontrabili nel 30% degli adulti e nel 50% dei bambini. Sono piccoli vermi bianco-trasparenti di circa 1 cm che vivono nell’intestino umano. Il soggetto si infesta ingerendo le microscopiche uova del verme che, dopo essersi dischiuse, danno origine alla forma adulta, la cui femmina depone le uova a livello dell’orifizio anale, innescando il sintomo più caratteristico: il prurito anale. Gli ossiuri sono difficilmente eliminabili proprio perché il soggetto colpito, grattandosi, asporta le uova dalla zona perianale e ne favorisce la dispersione nell’ambiente e/o la propria personale reinfestazione. I farmaci in commercio, tra l’altro particolarmente tossici anche per l’uomo, agiscono solo sul verme adulto ma non sono assolutamente attivi sulle uova; in questo modo il ciclo vitale del parassita non si spezza e l’infestazione continua. è evidente che per eliminare gli ossiuri è assolutamente necessario intervenire con un approccio in grado di agire su ogni forma vitale del parassita, approfittando della “scelta” di quest’ultimo di deporre le uova in una zona accessibile per la disinfestazione. L’approccio dovrà consentire di poter intervenire anche in prevenzione (particolarmente utile per i famigliari conviventi) e nei casi in cui non vi sia certezza assoluta di infestazione da ossiuri. Anche in questo caso, infatti, pur essendoci un metodo diagnostico (scotch test) esso spesso determina falsi negativi e quindi l’identificazione dei parassiti risulta difficile.

Approccio per il trattamento delle infestazioni da vermi intestinali

La strategia terapeutica si basa su cinque aspetti fondamentali:

  1. Agire a livello intestinale con l’assunzione di formulazioni i cui funzionali, esclusivamente naturali, favoriscono la paralisi o la morte del verme, il suo distacco dalle pareti dell’intestino e l’espulsione della forma adulta con le feci
  2. Agire a livello perianale per contrastare la deposizione delle uova da parte della femmina di ossiuro, impedendo la riproduzione del verme, la trasmissione delle uova nell’ambiente e la reinfestazione
  3. Igienizzare adeguatamente parti del corpo ed oggetti che possono diventare veicolo di trasmissibilità delle uova, impedendo in questo modo la diffusione nell’ambiente
  4. Seguire una dieta adeguata per rafforzare il sistema immunitario
  5. Adottare uno stile di vita volto ad alleviare ansie e stress, per consentire all’organismo di autorafforzarsi

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